Spazio e Tecnologia (Ottobre 1997)

Il secolo che sta terminando è stato il secolo della rivoluzione tecnologica: questo processo sta accelerando e nel nuovo millennio vedremo novità che modificheranno sostanzialmente l'organizzazione della vita quotidiana.

Così come l'avvento di telefono, radio e televisione hanno già cambiato radicalmente la struttura della società moderna, nuove emergenti tecnologie annunciano novità importanti.

Stiamo assistendo all'inizio di questo fenomeno: la telefonia cellulare, la televisione satellitare, la diffusione capillare di Internet, i voli aerei a basso costo hanno iniziato a far sentire il loro effetto e già nuovi mezzi di comunicazione e di trasporto si affacciano all'orizzonte.

La corsa al telefonino più piccolo, al computer più veloce, allo schermo televisivo più grande stanno attirando grandi risorse internazionali nella realizzazione di grandi progetti tecnologici che in tempi molto brevi avranno un grande impatto sul nostro stile di vita.

Ad esempio il vostro telefonino più aggiornato è già obsoleto: alla fine del prossimo anno la Motorola renderà operativo il progetto "Iridium" il cui scopo è la messa in orbita di una "costellazione" di satelliti in grado di far funzionare un sistema di telefonia cellulare satellitare.

      

Il progetto porterà in orbita bassa 66 satelliti, a 768Km di altezza, che permetteranno a chiunque, in qualunque punto del globo, di collegarsi ad una rete di telecomunicazioni.

34 dei 66 satelliti della costellazione sono già in orbita pronti a fornire un servizio che cambiarà radicalmente il modo in cui oggi pensiamo il telefono e la rete Internet.

Chiunque, in qualunque punto del globo, senza l'impedimento di cavi e altri apparati, potrà comunicare con il semplice ausilio di un telefono cellulare.

Il semplice gesto di accendere il proprio cellulare ci connetterà ad una vasta rete dalla quale ottenere un grande varietà di servizi: dalla semplice telefonata alla televisione digitale allla video conferenza all'accesso a banche dati specializzate.

I satelliti stanno già giocando e giocheranno sempre di più un ruolo essenziale nella nostra vita; basta darsi una occhiata intorno per notare il proliferare di antenne paraboliche sui terrazzi e sui tetti delle nostre case. A breve potremo fruire, dalla comoda poltrona di casa nostra, di un enorme numero di canali televisivi nazionali ed internazionali con ovvie conseguenze sulla "globalizzazione" della pubblicità televisiva.

Anche l'elettrodomestico "televisione", a cui pensiamo di essere ormai consueti, cambierà aspetto: con l'avvento delle tecnologie digitali oggetti come videoregistratore, hifi, televisione, ricevitore satellitare, home e personal computer tenderanno ad "implodere" in unico oggetto che sarà in grado di ricevere una trasmissione televisiva digitale, di registrarla su un video registratore digitale, integrarla con una comunicazione personale e quindi di inviarla via Internet, mediante la nostra antenna satellitare condominiale, ad un nostro corrispondente neozelandese. Il tutto mentre stiamo ascoltando e registrando un concerto di Mozart trasmesso da una emittente Giapponese.

Potrebbe sembrare che si stia parlando di eventi a cui assisterà la prossima generazione, ma aziende come Telecom o Eutelsat sono pronte a scendere in campo offrendo sul mercato prodotti in grado di fornirci già dal prossimo anno alcuni di questi servizi. L'accesso ad Internet attraverso una connessione satellitare "asimmetrica" è già una realtà che alcune aziende americane (DirecPC) vendono sul mercato.

Chiunque abbia avuto la ventura di collegarsi ad Internet negli ultimi due anni ha potuto sperimentare di persona la "sofferenza" provocata dalle lunghe attese necessarie a trasferire poche pagine dal Web al proprio personal computer. I collegamenti satellitare asimmetrici permettono di utilizzare una normale parabola satellitare per ricevere ad alta velocità (dai 400Kb/sec fini a 4Mb/sec) le pagine Web via satellite. In pratica la richiesta di trasferimento (in genere una manciata di caratteri) viene inoltrata via "modem" attraverso il proprio ISP (Internet Service Provider), ma le pagine Web, ricche di immagini suoni e filmati, vengono ricevute via satellite, mediante una scheda installata nel PC, ad alta velocità. La stessa scheda potrà permettere di ricevere, mentre navighiamo sul Web, una trasmissione televisiva digitale che ci verrà presentata in una finestra del nostro PC

Questa soluzione "intermedia" potrà facilmente trasformarsi in un collegamente satellitare "simmetrico" (in cui sia le richieste che le pagine Web viaggiano sul media satellitare), nel momento in cui tecnologie come quelle proposte dal progetto Iridium saranno effettivamente disponibile a costi contenuti.

La tecnologia satellitare si propone già ora come uno strumento in grado di trasformare nei prossimi 3/5 anni la struttura stessa della nostra società, fornendo gli strumenti essenziali ad un rapido trasporto delle informazioni. Sempre più le distanze perderanno di significato e sempre più gli interessi comuni e le affinità diverranno il criterio che vincolerà il formarsi di organizzazioni e libere associazioni.

Nei prossimi anni saranno lanciati oltre 1.200 satelliti scientifici e per le telecomunicazioni: lo spazio sta quindi per divenire un "affare" molto importante per i principali gruppi industriali occidentali. Sta forse per iniziare una nuova "corsa" allo spazio? Probabilmente sì, ma questa volta lo scopo sarà completamente diverso. Non più una corsa destinata a stabilire il prevalere dell'immagine e dell'apparato militare di una superpotenza, ma un affare "colossale" che cambierà in modo sostanziale il lavoro e l'organizzazione della nostra società.

Questa volta non si tratterà di spedire qualche super addestrato astronauta nello spazio dentro ad una capsula che somiglia molto ad una lavatrice, ma di stabilire installazioni industriali in grado di far fronte ad una nuova fase economica e tecnologica.

Almeno due dei più avanzati settori tecnologici potranno beneficiare di installazioni permanenti nello spazio: la produzione di componenti per i computers e l'industria farmaceutica. In assenza di gravità e nel vuoto assoluto (gratuito nello spazio e sulla Luna) è infatti possibile produrre materiali e componenti che sarebbe impossibile produrre a basso costo sulla superficie terrestre.

Il cuore dei nostri personal computers, il microprocessore, è composto da una fettina di silicio sulla quale vengono "depositati" i componenti elementari del processore. Una moderna CPU, come il Pentium (Intel) o il PowerPC (IBM/Motorola) contengono letteralmente milioni di questi componenti che devono comunicare fra loro in tempi piccolissimi, miliardesimi di secondo. Il supporto su cui questi componenti vengono realizzati è in effetti un cristallo dalla cui perfetta struttura deriva il corretto funzionamento del microprocessore. Ad una maggiore densità dei componenti elementari e ad una maggiore velocità del microprocessore corrisponde inevitabilmente una maggiore probabilità che i componenti elementari vengano depositati su una imperfezione del cristallo. In assenza di gravità si possono realizzare cristalli più perfetti e quindi microprocessori più intelligenti e veloci.

In assenza di gravità si possono anche "montare" componenti chimici molto complessi che potrebbero essere di grande aiuto per la progettazione e la realizzazione di nuovi farmaci. Le aziende farmaceutiche potrebbero essere molto interessate alla tecnologia "spaziale" del ventunesimo secolo.

Satelliti, computer, materiali avanzati: prodotti ad alto valore aggiunto che potrebbero essere, in un futuro relativamente vicino, realizzati da industrie con basi permanenti orbitali o lunari.

Un interesse crescente viene oggi rivolto verso lo spazio: le recenti missioni spaziali su Marte (Pathfinder) e su Saturno (sonda Cassini) della NASA stanno sollecitando nell'opinione pubblica un rinnovato interesse verso lo spazio. I "lanciatori" in grado di portare materiali ed esseri umani nello spazio stanno diventando un "affare" estremamente attraente. La NASA ha recentemente (Marzo 1998) affidato alla MicroCraft Inc. la fabbricazione di alcuni veicoli sperimentali (progetto Hyper-X) in grado di volare dalle 5 alle 10 volte più veloci del suono (5.000/1000Km/h). I veicoli saranno realizzati entro il 1999 e da essi aziende come la Lockheed e la Boeing potranno derivare la teconologia necessaria per la realizzazione dell'X-33 e dei nuovi shuttle.

Dalla tecnologia del progetto Hyper-X potranno essere derivati una serie di veicoli per uso aereonautico e spaziale in grado di trasportare passeggeri e materiale nello spazio.

La Lockheed Martin produrrà il VentureStar, la prossima navetta spaziale, successore dello shuttle, entro il 2003. Lunga 42m (cinque più dello shuttle) sarà in grado di decollare in posizione verticale (senza necessità di un razzo vettore o di un booster), atterrare su una pista e di trasferire in orbita 11 tonnellate di materiale.

Lo stesso tipo di veicolo potrà essere utilizzato per il trasporto aereo civile di passeggeri. Questi veicoli sono in grado di raggiungere fino a 10 volte la velocità del suono senza provocare le terribili "accelerazioni" necessarie agli attuali razzi vettori. Persone "normali" potranno utilizzare questi veicoli per raggiungere stazioni orbitali e per spostarsi velocemente sul pianeta. Un volo tra Roma e New York su un veicolo come questi potrebbe durare meno di un'ora!

Nel 1998 si aprirà il "cantiere" della prima stazione orbitale permanente: la NASA, l'ESA collaboreranno alla costruzione di una struttura orbitale in grado di alloggiare e far lavorare decine di persone.

Nel 1996 l'industria spaziale ha avuto un fatturato di 77 miliardi di dollari e per la prima volta ha prodotto introiti commerciali che hanno superato i finanziamenti governativi. Una nuova frontiera per l'industria e l’economia sta schiudendo panorami fino a poco tempo fa imprevedibili.

Una nuova rivoluzione industriale e tecnologica ed un nuovo mondo si prospettano all'orizzonte. Un mondo in cui una parte consistente delle attività di produzione potrebbe essere condotta nello spazio o sulla Luna, in cui nuovi prodotti ci permetteranno di comunicare e trasferirci rapidamente da un capo all'altro del pianeta. Sempre più le dimensioni della nostra cultura e della nostra società acquisiscono connotazioni di "globalità" che devono spingerci a prendere seriamente in considerazione, anche a livello di comunità locali, questo nuovo panorama. È seriamente in messa in discussione la stessa definizione di "località". In un prossimo futuro questo aggettivo potrebbe essere applicato solo a "comunità virtuali" costituite da aggregati spontanei di persone con interessi ed affinità comuni, distribuite (e non solo) su tutto il globo, interconnesse dai satelliti ed i cui membri potrebbero essere in grado di incontrarsi in poche ore.

La stessa tecnologia che sembra unire, appiattire e rendere omogenee le comunità più distanti potrebbe, nel medio periodo, essere utilizzata per la costituzione di sub-culture satelliti di quella principale.

Giuseppe Vitillaro, Ottobre 1997, Pubblicato su SE.